Ci sono buone probabilità che tu abbia già sentito parlare di turismo nero.
Forse, hai anche già avuto modo di avventurarti in destinazioni macabre, come il 9/11 Memorial Museum di New York o il Pearl Harbor National Memorial alle Hawaii.
Dopotutto, il turismo nero, ovvero visitare siti in cui hanno avuto luogo alcuni degli eventi più oscuri della storia umana, è diventato in voga negli ultimi anni. Questo è accaduto in parte grazie al successo della miniserie HBO “Chernobyl” e della serie Netflix “Dark Tourist”.
Ecco perché noi di Passport Photo Online, abbiamo deciso di intervistare oltre 900 americani per far luce sul turismo nero, scoprire le motivazioni dietro a questo fenomeno ed esplorare controversie ed etica legate a tale fenomeno.
Risultati chiave
- L’82% degli intervistati ha visitato almeno una destinazione turistica nera. Del restante 18% di viaggiatori che non ha mai avuto modo di dedicarsi a questo tipo di turismo, il 63% afferma di esserne interessato.
- Le principali motivazioni dietro a questa tipologia di viaggio sono legate all’aspetto educativo (52%) e al desiderio di commemorare vittime di un evento tragico (47%).
- Le prime tre destinazioni turistiche nere sono il Pearl Harbor National Memorial (45%), Ground Zero (44%), e le Catacombe di Parigi (43%).
- La maggior parte degli americani ha un atteggiamento positivo (46%) o molto positivo (18%) nei confronti del turismo nero – solo il 9% è contrario.
- Il 57% dei viaggiatori non ha alcun interesse nel seguire orde di turisti fare selfie in destinazioni macabre.
Turismo nero: perché i luoghi di tragedie sono pieni di turisti
Come primo aspetto economico da valutare, volevamo misurare la popolarità del turismo nero in America.
Emerge che l’82% degli Americani ha visitato almeno una volta destinazioni da turismo nero: l’83% uomini e l’81% donne. A seguire un confronto demografico:
- Generazione Z (25 or <25): 91%
- Millennial (26–38): 83%
- Generazione X (39–54): 80%
- Baby Boomer (55+): 71%
Relativamente al 18% dei viaggiatori statunitensi che non hanno mai effettuato un viaggio verso una destinazione dark, abbiamo chiesto loro se fossero comunque interessati a visitare destinazioni macabre: il 63% dice “Sì.”
Abbiamo poi chiesto loro quali fossero le motivazioni principali nell’intraprendere un viaggio simile. Di seguito i risultati:
- Mi piace l’aspetto educativo che deriva da turismo nero: 52%
- Volevo commemorare persone colpite da eventi tragici: 47%
- Volevo farmi trasportare emotivamente dal luogo tragico: 46%
- Cercavo di scoprire un luogo con una storia, piuttosto che visitare una destinazione alla moda: 45%
Si evince che l’aspetto educativo è preponderante. Non stupisce, perché le destinazioni legate al turismo nero solitamente offrono al turista autenticità e aiutano ad acquisire una comprensione più profonda degli eventi del passato.
Successivamente, abbiamo chiesto agli americani quale tipo di turismo nero trovano più affascinante:
- Turismo bellico/su campi di battaglia (viaggi in attuali o ex zone di guerra): 56%
- Turismo di calamità (visitare luoghi in cui si sono verificati disastri ambientali naturali o per mano dell’uomo): 56%
- Turismo cimiteriale (tipologia di viaggio incentrato sull’esplorazione di cimiteri, noti per il loro patrimonio artistico, architettonico, storico e paesaggistico): 53%
- Turismo paranormale (qualsiasi forma di viaggio o attività che comporti incontri con fantasmi o che approfondisca la storia degli stessi): 52%
- Turismo nucleare (visitare luoghi in cui ci sono state esplosioni atomiche): 50%
- Turismo dell’Olocausto/genocidio (viaggi in luoghi associati all’uccisione in massa di una specifica nazione o etnicità, volta alla distruzione di quella nazione o di quel gruppo di persone): 49%
- Turismo in luoghi di prigionia e persecuzione (comprende visite al patrimonio di musei/attrazioni carcerarie o ex luoghi di carcerazione): 48%
Quindi—
Il turismo bellico/su campi di battaglia e il turismo di calamità sono i più scelti, ottenendo il 56% dei voti ciascuno.
Si noti un certo grado di sovrapposizione, ovviamente, tra le categorie presentate. Un determinato sito può attirare per più di una ragione. Quindi la sovrapposizione riflette semplicemente la realtà.
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Dove gli intrepidi preferiscono praticare turismo nero
A questo punto, abbiamo chiesto agli americani quali destinazioni turistiche nere avessero voglia di visitare.
Abbiamo presentato agli intervistati un elenco delle destinazioni nere più popolari e chiesto loro di stilare una classifica.
Seguono i risultati, insieme a una breve descrizione per i luoghi meno noti.
- Pearl Harbor National Memorial, Hawaii: 45%
- Ground Zero, New York: 44%
- Catacombe di Parigi, Francia (ossari sotterranei, che contengono i resti di oltre 6 milioni di persone in una piccola porzione di una rete di tunnel, costruita per rafforzare le antiche cave in pietra di Parigi): 43%
- Hiroshima, e Nagasaki, Giappone: 42%
- Relitto del Titanic, Nord Atlantico: 41%
- Penitenziario federale di Alcatraz, California: 40%
- Campi di concentramento ad Auschwitz, Polonia (un complesso di oltre 40 campi di concentramento e sterminio, gestiti dalla Germania nazista, durante il periodo di occupazione polacca, in riferimento al periodo seconda guerra mondiale/Olocausto): 39%
- Castello di Bran, Romania (famoso per aver dato origine alla leggenda del conte Dracula): 39%
- Centrale nucleare di Chernobyl, Ucraina: 37%
- Fukushima, Giappone: 35%
- Wuhan, Cina: 34%
- Choeung Ek, Cambogia (ex frutteto e fossa comune in cui oltre 17.000 uomini, donne e bambini furono uccisi durante il regno dei Khmer rossi): 32%
- Monumento al genocidio ruandese, Ruanda (un memoriale che commemora il genocidio ruandese del 1994, e custodisce i resti di oltre 250.000 persone): 32%
- Foresta Aokigahara, Giappone (associata al suicidio e resa nota per tale motivo con il nome di “foresta dei suicidi”, si è guadagnata la reputazione di uno dei luoghi suicidi più utilizzati al mondo): 32%
- Stabilimento Azovstal a Mariupol, Ucraina [dopoguerra] (uno dei luoghi più emblematici dell’assedio di Mariupol, durante l’invasione russa in Ucraina nel 2022): 31%
Come prevedibile, i luoghi storicamente vicini e cari agli americani sono ai primi posti della classifica, seguiti dal Pearl Harbor National Memorial (45%) e dal World Trade Center site (44%).
Abbiamo deciso di includere anche lo stabilimento Azovstal a Mariupol, in Ucraina, scelto dal 31% degli americani.
Sebbene la guerra tra Russia e Ucraina continui, speriamo che la gente prenderà interesse nel visitare questo luogo dopo la vittoria dell’Ucraina sulla Russia, per toccare con mano il coraggio dei soldati ucraini e rendere omaggio a chi è morto difendendo la propria patria.
Controversia ed etica dietro al turismo nero
Quando si parla di turismo nero, non è tutto bianco e nero.
Se la maggior parte degli americani ha un pensiero positivo (46%) o molto positivo (18%) a tal proposito, altri (9%) no, secondo le nostre ricerche.
Perché?
Ecco una rapida carrellata delle principali argomentazioni contro il turismo nero:
- Sfrutta la sofferenza umana: 22%
- I luoghi da turismo nero sono spesso presentati con pregiudizi e una storia poco chiara e veritiera: 18%
- Profana i luoghi di sofferenza umana e morte: 18%
- Non ne capisco il fascino: 16%
- Lo vedo come un qualcosa di perverso o inappropriato: 13%
- È voyeuristico: 12%
Si noti che, il turismo nero può essere considerato etico o no, ma molto dipende dalle esperienze passate, dall’educazione e cultura di ciascuno. Quindi, l’atteggiamento cambierà da persona a persona.
Come penultima domanda, abbiamo chiesto agli intervistati cosa pensassero dei turisti che si fanno selfie nelle destinazioni da turismo nero. Purtroppo, non è raro vedere gente camminare con bastoni per selfie e scattare foto sorridenti a Chernobyl o in corrispondenza della famigerata scritta “Arbeit Macht Frei” (il lavoro rende liberi) ad Auschwitz.
Pertanto, il nostro studio rivela che il 57% dei viaggiatori ha un atteggiamento negativo o molto negativo nei confronti di quei turisti che si fanno selfie nelle destinazioni macabre.
Per concludere, abbiamo chiesto agli intervistati cosa pensassero dei viaggiatori che non rispettano le regole in alcuni luoghi da turismo nero. Un buon esempio è Fukushima, luogo in cui spiriti avventurosi tendono ad esplorare la zona rossa, vietata per il suo alto grado di radioattività.
Il risultato?
Oltre la metà degli americani (51%) disapprova, giustamente, i viaggiatori che infrangono le regole vigenti nei luoghi di turismo nero.
Per riassumere, il turismo nero resta controverso per alcuni. Detto questo, se desideri visitare una destinazione macabra, è fondamentale comportarsi in modo rispettoso. Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero tornarti utili:
- Rispetta sempre le regole del sito.
- Rimani serio e tranquillo.
- Fai foto solo quando è consentito. I selfie vanno bene a patto di non infastidire e intralciare nessuno, o fare delle pose poco consone al luogo.
- Evita di danneggiare il sito o rubare qualcosa.
- Non parlare al telefono. È preferibile impostare la modalità silenziosa.
- Evita di parlare in modo negativo delle vittime della tragedia commemorata dal sito.
Metodologia
Nel mese di Maggio 2022, abbiamo intervistato 937 americani, tramite uno strumento di sondaggio personalizzato online. Questo studio contava diverse fasi di ricerca, crowdsourcing, e sondaggi. Tutte le risposte date sono state oggetto di controllo di qualità a cura di data scientists. Il sondaggio presentava un quesito mirato alla verifica dell’attenzione.
Dichiarazione di Utilizzo Corretto
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Fonti
- Dimitrovski D., Milutinovic S., “Dark Tourism as Educational Tool: The Kragujevac October Memorial Park”
- Giray L., “Ghost Tourism: The Thrill Of Fear (Without The Danger)”
- Hohenhaus P., “Categories of Dark Tourism”
- Hospitality ON, Dark Tourism: Harder, Better, Faster, Darker
- McIntosh A., Harkison T., “Prison Tourism”
- Sampson H., “Dark Tourism, Explained”
- Where the Road Forks, “Dark Tourism Ethics and Criticisms”
Max Woolf è uno scrittore e appassionato di viaggi presso Passport-Photo.Online. Le sue intuizioni, consigli e commenti sono stati pubblicati su Forbes, Inc., Business Insider, Fast Company, Entrepreneur, MSN, NBC, Yahoo, USA Today, Fox News, AOL, The Ladders, TechRepublic, Reader’s Digest, Glassdoor, Stanford, G2, e oltre 200 altre fonti. Potete contattarlo su LinkedIn.